Una ricerca che dà vita a prodotti e spazi contemporanei (Italia)
THE ZOO
Giuseppe Arezzi è uno dei 13 designer selezionati per la prima esposizione temporanea di ZOO.
Gli spazi di ZOO _Hub sono concept store e gallery, sono una vetrina globale capace di raccontare storie inedite. Periodicamente il team ZOO allestirà mostre e collettive che si muoveranno attraverso l’ampio discorso intorno al design contemporaneo.
MANICO
Legno massello di faggio, tessuto organico misto di lino e cotone e cinturini in pelle
“Ho deciso di raccontare il passaggio dall’agricoltura tradizionale — che utilizzava attrezzi manuali come zappe e rastrelli — all’agricoltura contemporanea, che si avvale di macchine agricole sempre più sofisticate.“
“La poltrona Manico, il cui nome deriva dal suo essere costruita con i manici di quegli attrezzi che non si usano più, è adesso la nuova seduta dell’agricoltore che se ne sta al fresco, sotto un albero di ulivo, e osserva le macchine che lavorano per lui: un inno alla cultura siciliana più autentica e semplice.” G. A.
La collaborazione tra It’s Great Design e il designer Giuseppe Arezzi (Binomio 2019, Tramoggia 2020, Carruba 2021) dà vita alla nuova poltrona Manico.
Manico nasce da un progetto di ricerca legato alla tradizione vernacolare e diventa prodotto ergonomico spogliato del superfluo.
Caratterizzata da leggerezza e trasparenza, Manico è stata realizzata artigianalmente in Italia, con il minimo utilizzo di materiale.
Manico è completamente smontabile e realizzato con manici — di zappe, rastrelli e altri attrezzi — in legno massello di faggio, tessuto organico misto di lino e cotone, e cinturini in pelle.
Chi è Giuseppe Arezzi
Giuseppe Arezzi si muove sia in ambito concettuale che commerciale, collaborando con istituzioni, gallerie, brand e privati. La ricerca di Giuseppe — legata alla sua esperienza e al suo territorio di origine — dà vita a prodotti e spazi contemporanei, indirizzando la sua visione alla trasformazione alla multifunzionalità.
È interessato a funzioni non più utilizzate, archetipi finali, sia reinterpretando in chiave contemporanea che progettando su misura nuovi oggetti e spazi. Giuseppe codifica il design in modo sempre diverso secondo le esigenze, riesce ad avere allo stesso tempo un linguaggio globale ma legato al territorio, in un’ottica più locale.